Vergine di Montemauro

17.06.2014 09:37

 

Vergine di Montemauro


   1° Maggio Festa diMontemauro



 


 

 


 

Acirca  5 chilometri da Pescopagano e, nelle vicinanze del lago Saetta,
ad un'altezza di 1006 metri s.l.m., sorge sulla cima del monte,  il
Santuario della Madonna di Monte Mauro. La Vergine viene chiamata anche "
Madonna di Mauriello ", dal nome dell'omonimo casale, scomparso,
all'interno del quale, nella seconda metà del secolo XIX si costruì una
chiesetta, proprio sulla cima di Montemauro.  Come riporta Rocco
Mancini,  nel suo libro pubblicato il 1967,  Mauriello fu nei secoli
passati un feudo a sé, di 500 tomoli ( circa 150 ettari) variamente
coltivati e si estendeva sino al torrente Guana, affluente dell'Ofanto.
  
La chiesetta, più volte ristrutturata, 
risale
probabilmente all'XI o XII secolo. Secondo lo storico locale Giacomo
Bruno la chiesetta, sarebbe menzionata nella Bolla inviata da Papa
Innocenzo III all'Arcivescovo di Conza Pantaleone, il 3 novembre 1200,
allo scopo di precisare alcune questioni attinenti ai possedimenti
ecclesiastici dell'Arcidiocesi.
La leggenda narra che sulla cima del
monte sarebbe stata ritrovata la statua della Madonna da cittadini di un
non precisato centro abitato che l'avrebbero portata via più volte, ma
invano, poiché la Statua sarebbe ritornata altrettante volte nel luogo
del ritrovamento a chiara indicazione che ivi avrebbe voluto il suo
luogo sacro.
La tradizione narra, di un viaggio  della Madonna verso
la montagna , con sosta presso le tre croci di pietra che segnano il
percorso processionale e , con una sosta per dissetarsi con le acque del
torrente Ficocchia.



 

Al posto della chiesetta, nel secolo XIX, si costruì una chiesa che ha subìto diversi interventi, anche,
   
di natura strutturale ultima quella del 1985. La facciata si presenta
suddivisa in tre livelli: il più alto quello centrale contiene
l'ingresso principale; i più bassi, i laterali, hanno ingressi di minore
ampiezza e altezza. L'intero prospetto è delimitato da cornici di
coronamento.
L'interno si caratterizza dal policromo altare, del
1879, su cui è collocata una nicchia in pietra favaccino, che contiene
la Statua della Madonna col Bambino, fatta con materiale misto, (sabbia e
calce), risalente alla fine del secolo XVII. La Vergine coperta da una
tunica rossa, riccamente decorata e da un manto azzurro, ha sulla mano
destra la sfera del mondo e sul ginocchio sinistro il Bambino, vestito
con  tunica gialla, in atto di benedire.
 
Davanti
vi è la mensa realizzata nel 1985, su cui sono state inserite due
mensole in marmo policromo del secolo XVIII. di rilievo è il bellissimo
mosaico realizzato nel 1997, sulle pareti absidali da artisti
fiorentini.
      
Grazie
 alle offerte  dei pescopaganesi e alle donazioni dei nostri emigranti
che si trovano in svariate parti del mondo (Stati Uniti, Venezuela,
Argentina, Svizzera, Germania, e all'apporto gratuito, di alcuni
artigiani locali, è stato realizzato quanto segue:
nuova
pavimentazione, pitturazione, soffitta con rosoni affrescati, una grande
piazzola, bagni pubblici,  recinsione di tutta l'area circostante.   

Nel
1988, il quindici agosto, giorno dell'Assunzione fu inaugurato il
monumento dedicato alla Vergine Immacolata eretta su un basamento di
circa tre metri. Giorno memorabile come testimonia la foto all'interno
della sacrestia. Il parroco Don Ciro Guerra, benedì l'immagine alla
presenza dei fedeli, delle autorità civili e militari. E' bello
ricordare i numerosi bambini vestiti in costume tradizionale.
Nel
2008 con il rifacimento della parte anteriore della chiesa e grazie
all'offerta di molti fedeli devoti si è potuto rendere più visibili le
due facciate frontali e laterali. Per la chiusura del quinto centenario
della morte di San Francesco di Paola nostro patrono si è voluto erigere
il monumento del santo Paolano recuperando le pietre del vecchio
campanile.
Nel 2011 per ringraziare la Vergine gli amici del New
Jersey hanno voluto dedicarLe una preghiera nella loro lingua, scritta
su una pietra.
Questa pietra è posta al lato sinistro del cancello del santuario.


Tutte
le domeniche di maggio e sino al 15 agosto, i fedeli raggiungono il
Santuario per la Santa Messa, molti di loro si recano a piedi.
Alla
festa religiosa, ultima domenica di maggio, partecipano anche gli
abitanti dei paesi confinanti: Rapone, Castelgrande e San Fele. La
mattina il popolo accorre numeroso, dopo la celebrazione della messa
nella chiesa di San Giovanni Battista, parte la processione  per il
Santuario, con la Statua  lignea della Madonna col Bambino, denominata"
Madonna Pellegrina", in quanto viene portata in pellegrinaggio, oppure,
Madonna dei fiori, sia perché è coperta da una tunica fiorata su cui
scende un manto azzurro, sia perché stringe nella mano un mazzo di
fiori.
Lungo il percorso i partecipanti pregano e implorano grazie
alla Vergine Maria, effettuando solo tre soste, ad ogni sosta c'è una
croce in pietra pescopaganese. Il   tragitto è tortuoso, con enormi
pendenze e salite, le fermate sono necessarie  per consentire un
brevissimo riposo al popolo implorante e pregante, ai portatori della
statua, al portatore del  grande stendardo con l'immagine della Madonna
di Montemauro, e ai due  ragazzi che ai lati reggono i lacci per
mantenerlo in equilibrio,  alle portatrici del giglio, formato da più
piani  ricoperti di fiori e ceri..
Giunta sulla sommità del monte, la
gente sempre in processione compie tre giri intorno alla chiesa
recitando preghiere e poi segue la Statua all'interno del Santuario, che
viene collocata sul tavolo appositamente allestito presso l'altare: le
due sorelle finalmente s'incontrano.
Racconta Rocco Mancini nel
suo libro su Pescopagano che prima del 1900, ciò che  avveniva in Chiesa
era commovente, fino a strappare le lacrime ai presenti.
" Non
erano, infatti, poche le donne che dall'ingresso della chiesa e fino
all'altare della Madonna procedevano strisciando la lingua sul pavimento
o per grazia ricevuta o invocata".  oppure camminando in ginocchio, e
scalzi.
Dopo la Santa Messa, la festa continua sul piazzale dove
vengono allestite bancarelle con dolciumi, frutta, carne arrosto,
giocattoli, capi di abbigliamento e oggetti per la casa,  fino a quando
la processione fa ritorno in paese. In attesa del ritorno della
processione, alcune comitive si fermano sui verdi prati per consumare
vivande e tracannare vino, (spesso causa di litigi e ferimenti).  
Verso
le  ore 17 del pomeriggio  la statua lignea della Madonna viene portata
a ritroso,  dall'altare alla porta della chiesa, accompagnata in
processione dai fedeli, che commossi elevano preghiere e canti, e dalla
banda musicale locale. La Vergine giunta a Pescopagano, dopo un percorso
per le strade del paese, viene riportata   nella chiesa di S. Giovanni
Battista.



 


Miracoli

La
fede che i pescopaganesi hanno per la Madonna di Montemauro è immensa.
E' a Lei che si rivolgono nei momenti di tristezza, di grandi
difficoltà, di sofferenza fisica e morale
La devozione vivissima per
la Madonna si rafforzò in conseguenza di due miracoli: la guarigione di
un paralitico che riacquistò la mobilità degli arti e la concessione
della pioggia dopo un lungo periodo di siccità a seguito di una
processione penitenziale.
Si racconta infatti che nel 1903 una
ostinata siccità di molti mesi, allarmò i cittadini (i seminati erano
cosparsi di larghi crepacci) che temevano la perdita dei raccolti. La
terra inaridiva paurosamente e le piante perdevano, di giorno in giorno
la loro vegetazione. Nei cuori serpeggiava il lutto e la disperazione.
Fu proposta una Processione di Penitenza dal paese a Monte Mauro, per
implorare grazie alla Gran Madre. L'idea fu di un'anime slancio di viva
fede. " La fede sposta le montagne" dice un vecchio adagio e la Sacra
Scrittura   " La fede produce miracoli". Il mattino all'alba si
respirava un'afa acre di terra bruciacchiata. Per le strade si vedeva un
via vai di persone tristi, ma fiduciose. Era una rivoluzione senza
schiamazzi, un movimento convulso di cuori e di spiriti.. gli uomini più
robusti correvano in tutte le chiese a prendere le statue dei Santi. Le
campane suonavano a martello.. Oh, che spettacolo!!!...
Sui voilti
si vedevano lacrime e costernazioni profonde. Una generale sensazione di
pesante sciagura gravava sugli animi, nessun atteggiamento a sorriso!..
I
sacerdoti tutti, vecchi e giovani, gentiluomini e professionisti,
uomini e donne, vecchi e giovani, adolescenti e fanciulli, tutti (tranne
i malati) composti e mesti; inquadrati intorno alle Statue dei Santi,
procedevano lenti. E quelle risposte accorate alle invocazioni dei
sacerdoti: "Ora pro nobis..."  "Parce Domine..." "Misere Nobis..."
 commuovevano le fibre più profonde dei cuori!...
La maggior parte degli uomini, scalzi e singhiozzanti si percuotevano le spalle con funi inumidite in segno di penitenza.
Commuovevano ancor più i fanciulli e i giovani...
Le vergini vestite di bianco, con le chiome sparse, procedevano davanti al triste corteo cantando mestamente:

 

La terra inaridita
non alimenta il grano
la tua Pescopagano ,
corre piangente a  Te!..

L'acqua arrivò copiosa e il raccolto del 1903 è ricordato per la sua abbondanza grazie al miracolo della Madonna.

L'altro
miracolo, la Madonna  di Monte Mauro l'operò nel 1896. Il piccolo
 Domenico Di Rese fu Giovanni, non si reggeva sulle gambre, dalla
nascita; aveva sei anni e si trascinava carponi sulle vie del vicinato.
I
medici lo dichiararono inguaribile. La viva fede della madre seppe far
guarire il figlio. Ricorreva la festa della Madonna di Monte Mauro del
1896, l'ultima domenica di maggio e Domenico caricato sulle spalle della
madre, ignaro di quanto sarebbe avvenuto, ascese il Monte miracoloso.
La pia madre dinanzi alla Vergine,  adagiò sui gradini dell''altare, e
fra  lacrime e singhiozzi, implorò  la guarigione dell'infelice figlio
!.dopo qualche istante: il grande miracolo.
Il  piccolo Domenico
(Minicuccio), scese dall'altare, e saltando e ridendo corse nelle
braccia della sua mamma. La madre ed i fedeli  presenti, increduli,
 scoppiarono in lacrime di gioia e di intensa commozione ringraziando la
Vergine, che aveva ascoltato la sua supplica.
Il Di Rese grato alla
Madonna per la grazia ricevuta si è recato ogni anno in processione a
Monte Mauro, sino alla morte avvenuta in vetusta età.